Rischio di suicidio per i pazienti con infezione da HCV trattati con Interferone-alfa


L’epatite cronica C colpisce oltre 170 milioni di persone in tutto il mondo. Nonostante la disponibilità di farmaci, in particolare Interferone-alfa ( IFN-alfa ) e Ribavirina, il trattamento dell’epatite-C cronica è limitato dal possibile presentarsi di effetti collaterali psichiatrici compreso il rischio di suicidio.

Ricercatori canadesi hanno effettuato una revisione della letteratura per il periodo 1989-2010 riguardante il suicidio nei pazienti con epatite C cronica trattati e non-trattati con IFN-alfa.

Sono stati identificati 17 articoli.

Alcuni studi hanno indicato che le prime 12 settimane di terapia con Interferone-alfa sono il periodo ad alto rischio. Inoltre, la comparsa di ideazione suicidaria può essere collegata ad anomalie neuropsichiatriche, in particolare deplezione della serotonina.

Il pre-trattamento con i farmaci antidepressivi dovrebbe essere riservato a gruppi ad alto rischio, in quanto ciò potrebbe ridurre il rischio di depressione e di conseguenza diminuire, indirettamente, il rischio di suicidio.

Anche se vi è limitata letteratura sull’argomento suicidio e rischio di suicidio durante la terapia con IFN-alfa per epatite-C cronica, recenti studi sulla depressione indotta da Interferone alfa hanno fornito alcuni spunti sul suicidio in questa popolazione di pazienti.

Sono necessarie ulteriori ricerche tese ad esaminare gli effetti di interventi farmacologici e non-farmacologici sul rischio di suicidio durante il trattamento con Interferone-alfa. ( Xagena_2010 )

Sockalingam S et al, J Viral Hepat 2010; Epub ahead of print



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